venerdì 13 settembre 2024

Entrare a Singapore senza farsi arrestare

Che bello dormire 3 ore, alzarsi alle 5 del mattino, trovare il diluvio e dover prendere un Grab per andare alla stazione degli autobus di Malacca. Per chi non lo sapesse, in Asia i Grab sono l'alternativa ai più costosi taxi... peccato che alle 6 del mattino sotto la tempesta nessun Grab era disponibile a venire a prendere 10 scappati di casa con 10 trolley e 10 zaini. Siamo riusciti ad arrivare a destinazione, con mille bestemmie variopinte, e a trovare il nostro pullman, con le tende stile funerale del boss del quartiere portoghese. Mi piacerebbe dirvi che sul bus ho guardato fuori dal finestrino e ho percorso con gli occhi strade sconosciute...ma anche no, ho dormito con la bollicina nel naso fino al primo autogrill. Vuoi non prendere qualcosa in questa ricca varietà di beni di conforto?Guarda un po' cosa mi sono concessa: dentro è ripieno di marmellata di cocco, dice il tipo...ma il cocco non dovrebbe essere bianco? Vabbè dettagli. Sara manco a dirlo, ha visitato i cessi: all'uscita si è chiusa in un misto di mutismo e rassegnazione, non li ha degnati neanche di un commento. Arrivo, fresca come una rosa, recisa da un mese, alla frontiera di Singapore. Non ho prove fotografiche della dogana perché è più semplice entrare nella cruna di un ago che a Singapore. Prima devi fare un visto, poi devi scendere dal bus, che ti aspetta dall'altra parte della frontiera, e tu a piedi passi una serie di ispezioni: mancava solo quella corporale ma confido che col tempo faranno anche quella. Sara, piccola stella senza cielo, ha rischiato l'arresto appena scesa dal bus per un crimine davvero grave: aver scattato una foto al nostro pullman. Ebbene si, lo ha fatto: nella sua infinita ossessività ha scattato una foto per meglio memorizzare il nostro bus, sia mai che non lo riconoscesse all'uscita, con quei drappi da camera mortuaria. È intervenuto un poliziotto che non solo le ha fatto cancellare la foto ma ha preteso che svuotasse il cestino del cellulare davanti a lui. Reduce da questa esperienza traumatica, Sara ha PRETESO che buttassi i miei 20 grammi di tabacco rimasti sul fondo del pacchetto, per paura che mi arrestassero: non puoi portar dentro neanche una sigaretta, la devi dichiarare e pagare una tassa. Con questi piccoli e trascurabili limiti in ingresso, riesco ad entrare a Singapore: peccato che il nostro hotel, prenotato da Vagabondo, sia a dir poco devastante: neanche l'hotel sotto Gare de Lyon era così demmerda. E questo cesso di posto è costato quanto un durian ricoperto di pietre preziose. Dettagli. Eeeh ma perché non iniziamo subito un tour religioso? Che tanto non ne abbiamo fatto finora, che dici? E allora via al tempio buddista. All'ingresso devo mettere una specie di grembiulino e il gioco è fatto, almeno non devo avvolgermi tra mille pashime e fare nodi tipo shibari, che va tanto di moda adesso. Fuori dal tempio è tutto colorato, come ogni Chinatown che si rispetti, ma toh, è ora di mangiare, e perché non mangiare un po' di cibo malese/cinese? E siccome ho mangiato poco di riso e pollo, per pranzo prendo riso e pollo con sopra un uovo. Mi danno anche una ciotola di brodo, lo assaggio mmmhhh è pure buono! Più tardi scoprirò che quelle cose galleggianti erano interiora di animali e il mio unico desiderio era vomitare anche il latte materno. Ma non solo: anche i ravioli erano ripieni di interiora. Li ho mangiati. Sento che morirò a breve...ricordate che vi ho voluto bene e salutavo sempre. Prendo un cocco, spero ci siano dei gran pezzi di cocco all'interno...no, c'è solo acqua. Andro a far pipì per tutto il pomeriggio, ma dettagli, ecco! A Singapore sembrano tutti gentili, il vicino mi fa notare che a Singapore ieri c'era anche il Papa, mi mostra il video e forse avrei dovuto dimostrare entusiasmo ma ahimè, ho ancora l'idea delle interiora che ho deglutito e non ce la faccio. Inizia così un lunghissimo giro che mi porterà ad attraversare Chinatown e i suoi colori, e poi, vorrai mica non visitare un tempio taoista? Che ne abbiamo visitato pochi in questi giorni, no? E quello induista? Ce lo vogliamo mettere? Ma il nostro "coordinatore" ma il nostro coordinatore probabilmente ha deciso che in questo viaggio dobbiamo trovare la nostra fede. È il momento di andare verso la parte più famosa di Singapore  quella deigrattacieliÈ tutto molto bello ma io sono più affascinata dai parenti poveri di questo paese quantomeno bizzarro. Alberi, alberi di 50 piani in ogni dove, che sconforto a sentirsi  così piccoli, no? Ah aspè vi presenta la donna che, vedendoci tutti in gruppo ha scattato circa 158 foto, come se il fatto di non avere gli occhi a mandorla ci rendesse rari come gli unicorni. Ci sono poi delle sculture carine: l'ideale per fare foto. E infine è golden hour sul Marina Bay Sands, questo enorme trittico di grattacieli con sopra adagiato un...cos'è? Un siluro? Un pesce saltafango del quartiere portoghese? Un sottomarino? Una nave? Non lo sappiamo ma per tutto il gruppo rimarrà "il pisellone". Tralasciate i commenti, grazie, perché è già difficile fare un viaggio con 9 scarampanati, pensa se devo commentare anche tutte le pirlate che riescono a partorire. Ma è l'ora del tramonto: il sole è il vero protagonista di questa baia, filtra dal ponte di vetro e metallo che congiunge e divide due rive opposte. Non amo particolarmente i grattacieli ma sono a Singapore e il sole che scivola dietro questo lo skyline mi fa sentire in pace. Ops, dice che vogliono andare a vedere questo bellissimo spettacolo di luci e musica in questo parco vicino al pisellone, con degli alberi, una figata dice. Ci sdraiamo su erba o cemento, insieme a centinaia di persone, giusto per avere un po' di intimità, e aspettiamo l'inizio. Bene, mi piacerebbe dirvi che ho seguito tutta la rapsodia di luci e suoni, ma no, mi sono addormentata dopo 2 minuti. Sopravviverò senza sapere com'è andata a finire. Ah no, dice, c'è un altro spettacolo di luci. Dove? Eh, si vede dalla sponda opposta. E avanti, andiamo sull'altra sponda, così da fare quei 20/25 km al giorno, che vuoi che sia? Luci, anche qua luci, luci e musica. Io nel frattempo vado a fumare nell'unica smoking area della zona: che qua non puoi fumare per strada, ci sono questi splendidi angoli chiusi, affinché nessuno veda che cosa vergognosa stai facendo, puah! Si va a mangiare vicino all'hotel, e qua i trasporti sono funzionali e funzionanti ma ahimè, siamo in 10, ognuno va in una direzione e come tutte le sere finiamo per sbagliare strada e ci ritroviamo a fare la zingarata della giornata attraversando la strada correndo come dei profughi e finendo inesorabilmente sulla statale, rischiando la vita e la fustigazione in pubblica piazza. Ma dai raga, cosa si mangia oggi? Mi rifiuto categoricamente di mangiare riso e pollo, quindi la scelta si riduce notevolmente. Pazienza, c'è un 7eleven all'angolo e vado a comprare dei cioccolati, dove un Mars costa 4,99 dollari di Singapore. Ma Sara e Dario sono felici: c'è la birra. In Malesia non si consuma alcool nei locali essendo un paese musulmano, a Singapore potrebbero consumarne quanto ne vogliono: peccato che una birra costi quanto un viaggio interstellare to the moon and back. Ma siamo a Singapore e per fortuna abbiamo la camera con l'aria condizionata. 

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