lunedì 9 settembre 2024

Un volo per la Malesia lungo due giorni

-E dove te ne vai di bello?
-In Malesia
-Wow...ma perché proprio la Malesia???
Questa è la domanda più comune degli ultimi due mesi, da quando questo viaggio ha iniziato a prender forma. Vorrei fare la splendida e sfoggiare motivazioni culturali e storico-artistiche, e invece no. Avete presente quei tour operator tipo Viaggi avventure nel mondo et simili? Bene, io e Sara, in una giornata di cazzeggio genuino e integrale, abbiamo scelto di andare in Malesia con Vagabondo. E perché proprio Vagabondo? Perché Vagabondo mi sa di punkabbestia e si addice al mio modo di viaggiare, e poi perché era il più economico, mi dava maggiori autonomie e infine è meno turistico e fricchettone di quelli conosciutissimi e blasonati. Andrò a fare questo viaggio con 8 sconosciuti: spero solo non siano dei serial killer e che non troppo molesti. Come sempre ho preparato la valigia poche ore prima della partenza e con grandi ostacoli. Domenica mattina, durante il tragitto per Malpensa, Sara mi confessa "stamattina ho rotto lo specchio...". Non sono superstiziosa quindi "smettila Sara! Non farti condizionare da queste stupidaggini! Per Natale te lo regalerò nuovo!". Ovviamente nel corso della giornata ho avuto modo di ricredermi. Sono curiosa di conoscere i miei compagni di viaggio, dovrò passarci 15 giorni. Sono al gate con gli altri e alle 10 comunicano che il volo per Abu Dhabi è in ritardo. Ritardo non quantificabile, aggiornamento tra 40 minuti. Vabbè, ma che importa raga, siamo 5 vagabonde e 2 vagabondi, quale migliore occasione per conoscerci meglio? Dopo 40 minuti arriva un altro annuncio: ehy genti, ci dispiace ma non sappiamo ancora niente, aggiornamenti tra 40 minuti. Dai raga, in effetti non abbiamo ancora parlato dei gusti musicali, dei vicini di casa, di come stendiamo la biancheria e se il tiramisù lo facciamo con savoiardi o pavesini. La signorina della Etihad ci informa che non arriva la corrente per far partire l'aereo, le offro il mio power bank ma lei mi guarda con sufficienza. Cominciano a salire le ansie: ma se durante il volo mancasse la corrente? E se l'aereo precipitasse perché manca la corrente? Oddioooo finiamo tutte in mare, e mentre cerchiamo di salvarci, nuotando contro le correnti, veniamo mangiate dagli squali, noooo! Per fortuna dopo un'ora annunciano che il volo è cancellato, che c*lo, almeno non rischio di essere mangiata dagli squali, che fortuna sfacciata! E da qua inizia il calvario: 300 persone vengono guidate da una signorina verso i bagagli, dove ovviamente il mio è l'ultimo, zio cantante, proprio l'ultimo: questo trolley giallo discreto che sarà il mio compagno per 15 giorni. E da lì tutti al banco Etihad dove ci assegneranno altri voli, eventualmente un hotel, un voucher per mangiare e spero anche qualche chilo di pazienza che, lo sento, finirà presto. Perché comunque sono 4 ore di fila dove non sai neanche dove ti mandano, e nel frattempo ad Abu Dhabi sono arrivati i compagni che partivano da Roma, hanno fatto scalo e preso l'altro comodo volo per Kuala Lumpur. Io invece, alle 17 sono ancora qua, con un tempo delizioso, esco a fumare per non uccidere la signorina del banco Etihad: lo so che non ha colpe ma sono qua dalle 7,30 del mattino zia, dovrò prendere un volo per Adu Dhabi alle 22,15 almeno puoi chiedere scusa a nome della compagnia! Si mangia, perché si sa: con la pancia piena tutto diventa più semplice e accettabile, anche il fatto che il volo che avrei dovuto prendere stamane è ancora lì, in cima a tutti, bedd'a cristo. Beh, dai, parto con oltre 12 ore di ritardo ma cosa sono 12 ore in confronto all'eternità, eh?? Quando mi trovo davanti al sedile ho un orgasmo: quanta bellezza sottovalutata, mi passa tutto, sto partendo, accendo anche la TV e... Sinner! Vuoi dire che vince proprio mentre io sto qua? Che neanche posso urlare di gioia? Passa la cena: buono il riso, ho evitato il resto  ho una scorta di Imodium ma non vorrei finirlo proprio in aereo. Ed è così che arrivo ad Abu Dhabi: mi da l'idea di caldo, deserto, secco, l'alba è un sole incandescente. L'aeroporto però è bianco, luminoso, pulito, tante smoking cabin disseminate per tutto l'aeroporto, che gioia! Il volo per Kuala Lumpur è puntuale, ai controlli di sicurezza il tipo mi fa notare che sono troppo scollata e così dicendo allunga la mano e tira su un lembo della mia salopette. Zio, non posso litigare con tutti, mettiti in fila perché non sono tua moglie, leva quelle mani, suvvia. Peggio che a Milano dove mi hanno fatto i controlli antidroga perché avevo la clessidra di un gioco da tavolo: sia mai che dentro la clessidra ci fosse la polverina di Pollon. Zio pera. Il volo verso Kuala Lumpur prevede altro riso, ne sentivo la mancanza eh! A guardare il tragitto sembra tutto così distante e lontano, altre 7 ore di volo, dormo, e il sole mi coglie impreparata.
E arrivo a Kuala Lumpur, finalmente: non ricordo quando sono partita, so solo che qua sono le 21 e in Italia le 15 di non so quale giorno...comincio a non capirci più una mazza, ho bisogno di fumare e fare la prima foto a questa città, di capire che sono arrivata e che per 15 giorni non vedrò aerei e aeroporti. Ma godiamoci questa bella arietta...no, c'è l'umidità del 427%, mi sento appiccicosa come fossi caduta nel miele. Prevedo 15 giorni di stra madonne.

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