sabato 3 agosto 2024

Ponferrada: punto zero e cortecce

Vi ho già detto che questo viaggio è all'insegna della lentezza e dell'improvvisazione? Con questo mood arrivo a Madrid cerco di districarmi nel dedalo di bus, ascensori, salida e llegada, vida loca e despacito. Al terminal dei bus scopro che quello che partiva alle 10,00 è al completo: felice giornata anche a voi! Vabbè, io mica ho fretta? Devo arrivare a Ponferrada, faccio un biglietto per Leon, partenza alle 13,30, arriverò alle 18,45 con coincidenza alle 19,00 per Ponferrada. Potevo arrivare a Dubai ma vuoi mettere fare 34 fermate nei paesini sperduti della Spagna? L'autista è leggermente acido: metti lo zaino nel bagagliaio e anche alle svelte, dice. No ma aspè zio, devo prendere delle cose, dammi tempo... urla come una iena, niente, prendo solo il borsellino e vado a posto, zitta e buona e aspetto le mie 34 fermate. Lui però dice che farà solo 2 fermate: Valladolid e León, e basta. Penso stia scherzando. Scoprirò in seguito che non stava scherzando. Per pranzo ho mangiato un panino con jamon iberico, buonissimo, ora però ho sete...e l'acqua è rimasta nello zaino dentro al bagagliaio. Ho la lingua felpata che berrei anche candeggina aromatizzata al Viakal. Non ci penso, smanetto sullo schermo di fronte a me, guardo un cartone spagnolo dove il papà ha i capelli con le Smarties e la mamma variegata plumcake. La strada per Valladolid è un susseguirsi di fieno, campi, fieno e trattore, e poi ancora fieno. Di Valladolid mi colpisce un negozio: scusate ma Geppetto non faceva il falegname? Ha cambiato lavoro? Avvisatemi quando succedono queste cose che poi ci rimango male! Scopro che siamo sulla Statale che costeggia il cammino di Santiago. Mi guardo intorno e...io dovrei camminare in mezzo ai campi di fieno con 40°? Senza neanche un albero? Ma perché non ho scelto un altro punto zero? Che so, andarmene 20 giorni in un villaggio in riva al mare, dove lo sport estremo è alzarsi dalla sdraio e trascinarsi verso il chioschetto di cocco, granite e patate. Comunque arriviamo a León con circa un'ora e mezza di anticipo, visto che abbiamo saltato 33 fermate. Dettagli. Conosco i primi pellegrini italiani: padre e figlia abruzzesi, sono al primo cammino, chiacchieriamo, condividiamo il resto della giornata visto che dormiremo nello stesso albergue. Ponferrada sembra vitale, pulsante e accogliente. L'albergue è a millanta km di distanza dalla fermata, cosa vuoi che sia? È un grande classico. Una sgambettata...a freddo, dopo che ho passato tutto il giorno seduta su svariati autobus. La mia vicina di letto ha steso la biancheria in maniera ordinata e discreta, la conoscerò più tardi: è americana e russa come un trattore Same in salita. Riuscirò a raccogliere un pezzo di tramonto? Si, un pezzetto, vicino al castello. Io, Chiara e Pino (la coppia padre - figlia abruzzesi) ceneremo insieme, andiamo a El Bodegón, dove fanno solo ed esclusivamente 4 tapas che pare siano buonissime. Che fai, te ne privi? Calamari ottimi, le patatas bravas le conosciamo tutti e poi ci sono le cozze con quella salsa rossa...piccante, zio cantante, piccante che a fine cena potevo eruttare lapilli e lava. E poi le cortezas...cosa sono? Ragazzi, non lo so, letteralmente significa corteccia ma non ho idea di cosa siano, so solo che dopo averne mangiato due stavo rotolando, erano pesanti come un mutuo. E poi è ora di andare a dormire ché domani inizia il cammino, quello vero, quello del rumore dei passi, delle salite, della schiena a pezzi e dello zaino che vorresti buttare in un dirupo. Questo è il mio punto zero, domani farò il primo passo. 

4 commenti:

  1. Come sempre leggo tutto d'un fiato e riesci a strappare sorrisi con le tue avventure 😀 e ancora deve iniziare il cammino...👋Sfiggy 🏃‍♀️

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  2. Meraviglioso primo giorno. Ho sofferto la sete con te.
    Domani si comincia. Buen Camino 🥾🥾

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  3. Geppetto ha cambiato mestiere 😂 buon cammino 👟👟

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  4. Grazie per rendervi partecipi. Buon cammino 🚶‍♀️

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