lunedì 5 agosto 2024

Seconda tappa: asfalto, salite e lenticchie

Ricorderò l'albergue Leo per la notte trascorsa senza NESSUNA che russava! Ho persino sognato la mia estetista sdraiabile che mi faceva un massaggio epico su tutto il corpo! Non ho scavalcato la transenna, l'ho buttata giù e poi rimessa al suo posto, mia madre sarebbe orgogliosa di me. Nonostante sia uscita un'ora più tardi (alle 6,00) la folla di pellegrini era imponente. Un ultimo sguardo a Villafranca do Bierzo e poi via. La guida dice che quella odierna è una delle tappe più dure dell'intero cammino. Bah, mi dico, che sarà mai? Cominciamo non proprio benissimo: costeggio una statale, al buio, con un freddo della malora e l'asfalto sotto i piedi. Sarà così per 17 lunghi e fottuttissimi chilometri. 
DI - CI - AS - SET - TE
Per il primo paesino si attraversa la statale, di corsa prima che passi una macchina e ti riduca come un foglietto di Carta Eritrea, e sei a Pereje che inizia così... e finisce così. Cinque case, quattro magazzini e due garage. E asfalto, statale e asfalto. A Trabadelo c'è un'area di "descanso"...fronte Strada Statale, che figata! Qualcuno ha esagerato col descanso e ci ha lasciato le scarpe. La strada dopo Trabadelo è sempre asfalto ma almeno c'è del verde, anche se verde significa freddo: ho fatto la pipì a cubetti, è stato emozionante. Si ritorna sulla Statale, c'è persino del fieno, a cubetti pure lui... perché non ho preso un comodo bus per farmi trasportare mollemente oltre la statale? L'asfalto mi spezza piedi, gambe e caviglie. L'alba mi prende alle spalle su questa deliziosa statale, ho freddo e i primi raggi me li godo tutti. C'è un'altra area de descanso...anche questa non è proprio il massimo eh! Arrivo ad Ambasmestas, entro in un posto che da fuori mi ispira un sacco, non mi sbaglio: dentro c'è Knut, un danese che ha messo su questa casa e vende torte, succhi e LaQualunque per colazione. Io ancora non lo sapevo ma Knut mi ha salvato la vita quando, più tardi, allo stremo delle forze, ho mangiato una fetta di torta che mi aveva incartato. Più avanti un paesino attraversato dal fiume, delizioso se non fosse che ci sono 10 gradi e la sola idea di mettere un piede dentro l'acqua mi congela persino i pensieri. Finisce l'asfalto, ringrazio il cielo, tutti i santi del settimo giorno e pure quelli dell'ottavo volendo. Entro in una specie di stradina, avendo cura di dare la precedenza ai cavalli...la tentazione è quella di aggrapparmi alla coda, alla staffa, a qualcosa, e lasciarmi trascinare come fossi in groppa a un mini pony. La guida parlava di una salita, mi illudo che sia questa specie di passerella levigata e penso: le guide eagerano sempre! Invece la salita c'è ed è costellata di merda: le salite si susseguono, e quando pensi che sia finita ce n'è subito un altra. Volano madonne, santini e santoni, cammino con la lentezza di mia nonna dopo il secondo ictus. Morirò me lo sento. No, non muoio, arrivo a La Faba e c'è una fontanaaaaaaa! Da Las Herrerías a Laguna de Castilla c'è in dislivello di 480 metri, racchiuso in poco più di 5 infernali chilometri. A un certo punto mi illumino: conosco un pilota di elicotteri, ideona, lo chiamo e faccio intervenire l'elisoccorso...ah no, si è trasferito in Canada, niente, zio pera, tocca continuare a salire. Comincio a spolmonare, asfalto gli ultimi due km con il catrame residuo dei miei polmoni. Prima della salita ovviamente è uscito il sole passando da 10/15 gradi a 25/28. Sto sudando come Varenne all'Elitloppet, mi volto e non vedo più da dove son partita, è tutto così lontano, così in basso e io sto per arrivare in cima. Avevo un desiderio: vedere l'alba da O' Cebreiro. Ho scelto come punto d'arrivo Laguna de Castilla, prima di O' Cebreiro: domani farò gli ultimi due km di salita e vado a raccogliere l'alba. Sto per arrivare, sono emozionata, finiscono i sassi e il pietrisco, inizia la strada di Laguna...che è tempestata dimmerda ma fa niente, voglio arrivare e svenire. Ma proprio quando sto per arrivare...toh, ci mancava solo il cavallo libero che fa le bizze si fermano anche altre ragazze, aspettiamo che arrivi qualche indigeno del luogo a rimetterlo nella stalla e invece arriva una cazzuta di 60 anni che dice, forza, andare, il cavallo sta mangiando, andale, adelante! Ok sista, stai calma però. E poi arrivo, butto tutto sul letto, non mi sento più le gambe, vorrei piangere dal dolore, sento muscoli che non sapevo di avere. E invece mi viene da ridere dalla felicità, probabilmente nella salita ho perso anche qualche neurone. La tentazione è dormire, non alzarmi più dal letto ma so che non devo: c'è il bucato da fare, a mano, in un lavatoio che mia nonna avrebbe considerato un catino.Laguna di Castilla è un posto vivissimo, ci sono tre case: quella dei proprietari dell'albergue, della figlia e dei nipoti. Ci sono 7 stalle e 359 mucche.E mentre mangio davanti a me sfilano tutti quelli che ancora devono arrivare, stremati si fermano per una sosta. Faccio amicizia con Blake, americano ma "not for Trump!" specifica. Torno in camera e cerco di riposare ma...sono in aperta campagna: in sottofondo c'è una sinfonia di campanacci di mucche e il latrato di un cane ma sto riuscendo a prendere sonnNOOO: c'è un trattore. Mi alzo. Ho ancora fame, scendo ancora in ristorante e prendo una cosa light, mi raccomando, che altrimenti non riuscirò a dormire...beh, le lenticchie sono proteiche, no? Mi guardano tutti malissimo, chissene! Vado a fumare l'ultima sigaretta, da sola: ho bisogno di me, guardo il sole che scompare e penso che sono proprio in gamba, che in fondo con tutti i miei innumerevoli difetti, sono ancora capace di sorridere di me, dei miei limiti e delle mie fragilità. Penso che questa tappa è stata bellissima perché in quella dannata e infinita salita ho aiutato e sono stata aiutata: si chiama cooperazione, è bellissima. Ma in fondo ciascuno poteva contare solo su sé stesso, sulle sue gambe, sul suo fiato e sul peso della sua mochila. Funziona così anche nella Vita. 

2 commenti:


  1. La meraviglia, questo Camino de Santiago sarà il mio film dell'anno.
    Lo seguirò con passione sperando un giorno di riuscire a realizzarlo anch'io. Brava, Buen Camino !

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  2. Mi sono piaciute le tue conclusioni. Sì, è proprio così ❤️

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