mercoledì 27 novembre 2024

Roma città-cantiere aperta

Stamattina il mio unico pensiero doveva essere: chiudo lo zaino, lavoro per 5 ore e prendo il treno per Roma, wow! Ma no, stamane il mio primo pensiero è stato: raccogli l'acqua, metti il catino, svita il flessibile, raccogli l'acqua, metti il catino, come caxxo svito il flessibile, amico Pier vieni a svitare il flessibile, raccogli l'acqua, metti il catino, vai in ferramenta, compra il flessibile, lancia tre - quattrocento bestemmie e vai a lavorare. Alle 13 entro ufficialmente in modalità FERIEEEEEE, vado in stazione...ah, l'accoglienza dei treni Trenord! Ma sto andando a Roma, sto tornando a casa, dalla mia mamma adottiva, tra le braccia di quella città che mi ha fatto crescere e spiccare mille voli. Ci vado con Didi perché domani è il suo compleanno e quale modo migliore per festeggiarlo se non a Roma? Milano e la sua stazione sono un punto di passaggio, uno spazio dove il tempo non passa e io non vedo l'ora di salire sul treno e sentirmi un puntino che si avvicina ad una cosa maestosa e splendida. Siccome è il compleanno di Didi non si poteva prendere un tugurio da marcioni, quindi bando alla morigeratezza e prendiamo una camera in zona San Pietro, a 50 metri dalla metro, vivaddio. Certo, per entrare nella camera dovevi studiare un codice che manco Hammurabi però la stanza è bella pulita. Il tempo di poggiare lo zaino e via! Ah, dimenticavo: Didi non ha MAI visto Roma. Questa ragazza ha 42 anni e non ha MAI visto Roma, capite? Non capisco come abbia potuto vivere finora, è un mistero che non mi so spiegare. La informo che la cosa più vicino da vedere è Piazza San Pietro, oh wow, si, andiamo. Non sapevo che Roma fosse investita dalla più grande opera di restauro del secolo,quindi foto rigorosamente zoomate per evitare di prendere ponteggi et simili. Mi piace fare da Cicerone, far conoscere agli altri le meraviglie di questa città, far scomparire la fila delle 4 colonne semplicemente mettendo i piedi al centro del colonnato. Prendiamo la metro e andiamo a fare un giro in piazza di Spagna? Ma no, andiamo a piedi che ci vuole! Sono due (milioni) passi, no? Dettagli. Probabilmente i romani non avranno gradito la pioggia, per me invece è splendido potermi specchiare nelle pozzanghere. Certo, in via della conciliazione un gruppo di spagnoli mi guardava come fossi un gremlin vestito da Hello Kitty, inginocchiata davanti alle pozzanghere. Dettagli. A Didi Roma sta piacendo molto, le piace un sacco anche se è un cantiere aperto, le piace Castel Sant'Angelo anche se ponte Sant'Angelo è una specie di corridoio d'ospedale. E Piazza Navona sembra una scatola di cioccolatini del discount. Dettagli. A lei sta piacendo molto. Per fortuna l'arco dei banchi non è in restauro, così posso guardare le stelle anche se il cielo è scuro. Toh, anche il Pantheon è chiuso in una scatola di legno, Roma sembra imvestita dal festival dei pacchi, ma è sempre bella, la amo anche così, vestita da cantiere aperto. Si respira l'aria del Natale, i resti della pioggia non tolgono la magia, poi boh, c'è anche l'arte moderna che a tratti mi sfugge: pensavo fossero dei pacchi regalo natalizi in cima agli alberi, in realtà è un'opera che si chiama Foglie di pietra di Penone. Simboleggia "paesaggi di rovine e frammenti di storia riconquistati dalle forze della natura". Ok Penone, io ci credo, grazie di esistere. Mi avvicino a Piazza di Spagna pensando di vederla incorniciata dalle transenne ed escavatori ma... NON CI CREDOOOOO! È libera! Il tempo di commuovermi e poi torno a casa, prendo la metro proprio qua dietro...e no, dice l'operaio, la stazione è chiusa per lavori. Ah ok, te pareva, Vabbè Didi, facciamo che andiamo a piedi fino a Flaminio, così vedi il Babuino, Piazza del popolo, con i lavori anche lì, ma basta inquadrare da lontano e neanche ci si rende conto! Eh no dice, anche Flaminio è chiusa. Ma in che senso?!?!? Ah. Ok. È chiusa tutta la metro A dalle 21 fino all'indomani mattina. Prendo un bus. Eeeeh no, dice Didi, che ci vuole? quanto dista la nostra stanza? Dista tutta via Cola di Rienzo, tutta. Eeehh cosa vuoi che sia!! Andiamo a piedi. Zio porco, perché le ho dato ascolto? Finisco la giornata alle 23:50, con 17 km sulle gambe. E ho una fame così importante che mangerei anche mia nonna in fricassea, scelgo però un kebab giù all'angolo del B&B: lo mangio a letto mentre penso che domani voglio prendere il biglietto giornaliero e farmi trasportare di stazione in stazione senza muovere un muscolo, voglio un centurione che mi trasporta su una biga sui sampietrini. Ah, dimenticavo: il kebab era il peggiore della mia vita. Dettagli. Sono a Roma, sono tra le braccia della mia madre adottiva.
Sono a casa e sto bene. 

Nessun commento:

Posta un commento