giovedì 14 aprile 2022

Cuori e pardulas

In Sardegna per ogni festa c'è un piatto, un dolce e qualche usanza da rispettare, e se tralasci anche il minimo particolare sembra che tutta la sfiga del mondo debba abbattersi sul tuo cranio. Da adolescente odiavo tutto ciò che era tradizione e ogni rituale della cultura sarda mi appariva tribale. Non ero una stupida ragazzina priva di valori: succedeva che mamma irrompeva nella mia camera e col suo candore diplomatico asseriva "dobbiamo fare i papassini" o "sos maccarrones lados" o "sas pardulas" o "sos turonzos" o "sos culunzones" o "sas seadas" o un quarto di bue in fricassea. E francamente a 16 anni vorresti farti due canne con gli amici anziché pistiddare sas origliettas. Oggi si è deciso di fare sas pardulas: vorrai mica privarti di fare i tipici dolcetti pasquali? Giammai! Siamo in 4, impastiamo mezzo chilo di farina? Ma no! Facciamo due chili di farina, tanto si mangiano, magari viene qualche ospite e che fai, non gli offri quelle due o trenta pardulas? Che sono belle eh, anche buone, io mi sono anche divertita a mettere cuoricini in ogni dove, bellissima esperienza! Bene, abbiamo finito...ah no! È avanzata un po' di farina, c'è anche il lievito, la Nutella, potremo fare le ciambelline! Anche no, potremmo evitare ma pazienza, facciamole e basta, alle svelte, che vorrei giocare a scacchi.E non so perché a casa si ostinino a chiamarle ciambelline se poi le facciamo sempre a forma di cuore. Ma toh! Cosa ci fa questa farina qua?! Era nascosta! Beh dai, non la rimetto nel sacchetto, giammai! Facciamo un po' di malloreddus? Si mamma, tu però vai a mangiare e riposa, ok? E vai con i malloreddus, non trovo il rigagnocchi in legno, pazienza! Anche nonna non lo trovava mai questo benedetto rigagnocchi, finiva sempre nel camino perché lo confondeva con la legna da ardere, e allora li faceva con la schiumarola. Finito. Ora relaxAAAHHH NO! Sono avanzati un paio di albumi dalle ciambelline...mica si possono buttare...meringhe?? Ok, meringhe. E ora sono qua, in questa casa che profuma di lievito e cose buone, dove inspiegabilmente cresce e fiorisce tutto, anche l'aloe che non sono mai riuscita a far attecchire, anche le orchidee che fioriscono in maniera copiosa mentre altrove si seccano solo se le sfioro. E oggi abbiamo fatto tanti di quei dolci che potremmo sfamare l'intera caserma della Cecchignola, perché è Pasqua e se viene un ospite devi accoglierlo e coccolarlo, viziarlo. Perché l'accoglienza in questa casa è un valore, trovi sempre la porta aperta e qualcosa da mangiare. E queste tradizioni mi hanno salvato e continueranno a salvarmi quando attraverserò questo mare, me le porto dietro perché sono la mia unica ricchezza. 

2 commenti: