sabato 16 aprile 2022

Di ricordi, strappi e ricami

Ti ricordi quando ero ricoverata per la bronco polmonite? Quanti anni avevo? Solo 5?! Ricordo tutto come se fosse ieri, mi ricordo di quell'infermiera carina, mi portava le bambole della figlia e le caramelle mou Polacca. Però poi sono guarita, respiravo bene e correvo tanto... Tanto che ancora mi ricordo di quella caduta colossale: mi raccolse zia Maria dall'angolo della piazza, tu mi hai messo quella medicina sulle ginocchia...si chiamava Cicatrene, vero? Davvero ho picchiato il figlio di Tonina?! Oddio l'ho rimosso...ah si! Ora ricordo: aveva insultato Martino ed io per lui avrei dato la vita, come lui l'avrebbe data per me. Ti ricordi quando è morto nonno? Non dovevi lasciarmi a casa, io non ero troppo piccola, ero grande e volevo abbracciarlo fino all'ultimo, tenermelo stretto, invece ho visto solo una scatola di legno passare sotto la finestra. E il vetro era bagnato ed io non riuscivo a smettere. Non sei mai andata al mare, siamo circondati dal mare più bello del mondo, prigionieri di questa meraviglia, e tu non hai mai fatto il bagno. Ti farebbe bene. O forse no, meglio che non prendi tanto sole. Si, bisogna portare un po' di fiori a Jons, ma fra qualche settimana, ora ci sono quelli freschi...direi che le tue orchidee starebbero benissimo su quel marmo. Cosa farai stasera per cena? Cucino io, ti lascio qualcosa di pronto, così non ti stanchi. Ci sono troppi dolci in questa casa, non ti fanno bene, sai?
Si si, il lavoro va bene, è sempre troppo e mal pagato ma che ci vuoi fare? Dovevi mandarmi a fare la parrucchiera, l'estetista, un lavoro qualsiasi, invece che studiare, prendermi una laurea e guadagnare poco più di mille euro al mese.
Ma no che sto bene! Mi piace il mio lavoro, lo amo e lo odio come tutte le cose belle e imperfette. No che non ho bisogno di soldi, ho bisogno di serenità ma sono certa che se dovessi trovarla non la riconoscerei!Sei andata dal medico? Stai prendendo qualcosa per questi dolori? Devi curarti, devi cercare di stare bene... Ho ancora bisogno di te mamma, devi curarti, e smettila di dire che stai bene. Cosa ti porto la prossima volta? Vuoi il cotone per l'uncinetto? Colori pastello, giusto? No, non mi serve del formaggio, non ci sta più niente nel bagaglio, neanche un salame e ancor meno il prosciutto. Tanto tornerò presto. Spero di tornare presto. Si, quando arrivo ti chiamo. No, non fa freddo, c'è caldo anche al nord adesso. Ma non vivo a Milano! Vivo in Piemonte sul lago Maggiore! Si, è vicino ma non puoi ridurre tutto il nord ovest dell'Italia a Milano!! Ciao mamma, abbi cura di te, sii forte ma concediti anche di piangere e crollare.
Si mamma, sono arrivata. Tutto bene il viaggio, si, ho guardato fuori dal finestrino e ho scattato qualche foto, ho scritto due stronzate, lo sai che mi diverte. Sono strana io, lo sai, mi diverto con poco.
E non ti ho detto che ho pianto, che ogni volta è uno strappo, una lacerazione. Ogni volta fra le tue mani lascio un pezzo di cuore. E te lo lascio perché so che ne avrai cura e saprai trasformare le mie ferite in un ricamo. 

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