sabato 9 dicembre 2023

Di fughe verso Casa

Presumo che ieri, 8 dicembre, fosse una giornata segnata in rosso sul calendario: me ne sono resa conto mentre andavo a lavorare e sulla statale eravamo io, i netturbini e i commessi dei centri commerciali. A fine turno ho sentito l'esigenza di scappare verso un posto caldo e sicuro, verso Casa. Perché quando sei dolorante e vuota hai bisogno di sentire mani affidabili che ti sfiorano la pelle. Le partenze non sono mai fluide a casa mia. Ho dovuto elargire qualche snackino extra 
ma alla fine ce l'ho fatta ad arrivare a Milano, in stazione centrale, con il suo albero composto e preciso Si scappa così, prendendo un treno e occupando il posto riservato ai sognatori 
Amo viaggiare in treno: le case, le luci delle finestre, auto che sfrecciano verso posti che non conosco, alberi, prati, nuvole e sassi che si rincorrono mentre io guardo la vita passare e non so fermare il tempo se non premendo il pulsante di scatto della mia fotocamera. Poco più di 3 ore e sono a Casa: in questa città maestosa e magica che mi ha fatto rinascere, alla quale devo tutto ciò che sono 
L'albero di Natale a stazione Termini sembra uguale a quello di Milano, ma no, a guardare con un po' più di attenzione non lo è 
Devo prendere la metro, le biglietterie automatiche sono transennate, non si possono usare, non so come prendere il biglietto e decido di andare ai tornelli e incazzarmi come una vipera con il personale Atac. Arrivo bella carica e... Rimango basita: questa roba non mi è mai successa nei 6 anni che ho vissuto a Roma, chiedo informazioni al personale Atac, il tipo mi risponde "bella de zio, ma quanno te regalano 100 euro chiedi perché? Devi pijà i 100 euro e annà subito a spendelli!". Metro gratis quindi, c'è Tiziana che mi aspetta a casa, devo fare un sacco di fermate perché lei no, non abita proprio in centro, nonnò: prima di entrare a casa sua mi volto e vedo questo 
Tiziana mi accoglie con un abbraccio stretto e caldo, questa Donna capoverdiana che ha fatto il servizio civile nella Comunità dove io lavoravo, e mai avrei pensato che quella ragazzina sarebbe poi diventata una delle mie migliori amiche. Usciamo a fare un giro con Lilla, il cane che può permettersi il lusso di fare la pipi di fianco al Colosseo 
Le chiacchiere si susseguono, ferite, sogni e speranze che ci confidiamo mentre lei addobba la casa per Natale. Qua mi sento a Casa su questo divano dove ho dormito tante volte, tutte le volte che venivo a Roma per assistere mio fratello ricoverato al Gemelli, tutte le volte che avevo bisogno di un posto sicuro dove andare. Andiamo a cena, a pancia piena si parla meglio prendiamo la macchina, faccio il segno della croce perché Tiziana ha la stessa flemma di Alonso al volante. Andiamo a mangiare afro, adoro la cucina tradizionale di qualunque parte del mondo 
Ah, una cosa: avete presente quella salsina rossa in fondo al piatto? Eventualmente, se andate al Bantù, sappiate che è piccante al punto che mi sono sentita un drago sputafuoco e ho dovuto mangiare tutte le banane fritte presenti nel locale. E poi si torna a casa, Lilla adesso facciamo giretto corto, accontentati di farla in mezzo ai turisti 
Mi sento bene, mi sono addormentata subito come quando sei a casa. Stamane c'era Lilla a sbarrarmi la strada: è destino che nella mia vita ci siano sempre dei pelosi! 
Dai Lilla, fammi uscire, devo andare trovare un amico, devo andare a gridare Viva l'Italia antifascista! 

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