domenica 22 giugno 2025
Salite, scale, Sant'Antonio e un normale Pride
Stamane ho pensato di prendermela con calma: alle 16,00 ci sarà il Pride, quindi prenderò la mattinata scialla, di quelle zero sbatti ecco. Segnatevi bene queste parole, mi raccomando. E dico: Vabbè andiamo alla Feira da ladra che non ci sono mai stata. Per arrivarci coi mezzi si impiegano 23 minuti, a piedi 24. Ma che saranno mai 24 minuti per una che ha fatto per 2 volte il Cammino di Santiago? Dopo 5 minuti sono vagamente perplessa: seguo il navigatore che mi fa passare dove non ero mai stata. Per carità, tutto molto bello e caratteristico, però forse i mezzi pubblici non erano poi così male se consideriamo che finora ho fatto trentordici rampe di scale. Ma finiranno, me lo sento, perché ora è tutta una linea retta... retta ma in salita. E poi qua ci dev'essere una discesaaaaahhhh! Non me la sento, dovrei salire fin lassù, non se ne parla, torno indietro, Maria chiudi la busta. E invece accanto c'è un elevador! Guarda come ti faccio le scale eh, guarda mamma senza mani, un bel panorama dall'alto non c'è che dire, però via che c'è il mercato, andale! Oh ma che bella robina, quasi quasi lo compro questo Genepì dell'ante guerra, sarà ottimo, e quanti abitini frù frù belli ordinati, urca! Bello comunque, sono caduta in tentazione di fronte al martello da calzolaio e al vaso da notte smaltato, ma ho saputo resistere. Sono commoventi alcuni angoli: accostare azulejos e la testa di Frozen non è da tutti, riuscirebbero a vendere anche la nonna in carriola... per adesso ti vendono la foto dei nonni, insieme alle Crocs di zietta e ai giochini dei nipoti. A loro invece non gliene frega niente, puoi prenderti ciò che vuoi delle loro cianfrusaglie, loro dormono e se ne fregano, son qua per rilassarsi. Ma quasi quasi prendo una pentola come souvenir, originale, no? Vabbè ho fame, ho letto su un blog di un posticino alla mano, il navigatore da 24 minuti a piedi...boh, qua dista tutto a 24 minuti, però si scende, evviva! Vabbè, qualche salitina c'è, piccola, ce la posso fare! Eh niente, ancora ghirlande di Sant'Antonio, zia Mariuccia che canta il Fado, Sant'Antonio felicione per i fiumi di birra e anche per il bancone arcobaleno. Il navigatore mi dice di prendere la calçadinha di Salcaxxo e si rivela essere questa. Si vedono le Madonne volare sul cielo azzurro? Perché la desinenza "inha" mi ha fatto pensare a una cosa piccola, e invece subito dopo ce n'è un'altra, e per fortuna che a metà c'è zia Peppedda che a stomaco vuoto mi convince a prendere una ginja, ottima devo dire, grazie zia, a chent'annoso! uno sprint finale e poi mancano 70 metri dice la signorina di Google... 70 metri di scale, dettagli! Il posto è chic, molto chic, ha anche i tavoli in discesa che se ti appoggi ti ritrovi dal dirimpettaio, però pastel de bacalhau ottime, Didi dice calamari buonissimi (un zic di cipolla in meno avrebbe evitato un'importante alitosi, dettagli) e io ho preso il piatto barbone, quello unto che adoro e che fu il primo che mangiai circa 13 anni fa. Si chiama O tasco do Vigario, vanta una chef stellata che a metà pranzo si fa una pausetta: le vedete le stelle sul grembiulino? Vabbè, tanto non le servono, brava zia! E adesso che sia Pride! E no, non c'è da storcere il naso, qua è davvero una festa, come quella di Sant'Antonio, come altre mille. E no, non ci sono quelli trasgressivi che fanno trasalire i benpensanti: in Portogallo l'omosessualità non è trasgressione, esiste il matrimonio ugualitario, le coppie omosessuali possono adottare un figlio o affidarsi alla procreazione assistita, perciò non sono incazzati per la mancanza di diritti, sono felici, è il Pride più "normale" a cui abbia mai partecipato: le persone fanno ciò che vivono nella quotidianità, si prendono per mano, si abbracciano, non hanno paura o rabbia, e ci sono tante coppie eterossessuali, e tante famiglie con bambini. È una festa e Lisbona si ferma, dai negozi i commessi scattano le foto, le donne si affacciano alla finestra, si canta e poi tutti in piazza a ballare, io vado a sedermi al fiume dove trovo i più romantici e i più stanchi. Questa città è tanto frociarola e puoi baciare chi vuoi che nessuno ti guarda. Ed è bello non aver paura.
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