giovedì 18 settembre 2025

Di un gita tra spiagge nere, tramonti da bere e gatti sornioni

Oggi io e Sara abbiamo grandi programmi: anzitutto smezziamo questa bomba al cioccolato, sia mai che la giornata ci colga impreparate. Sara, in astinenza da caffè, ha preso queste lattine: ancora non ha avuto effetti collaterali, vi terrò aggiornati. Siccome la maratona di ieri mi ha fatto riflettere, per oggi abbiamo prenotato un tour privato organizzato dall'hotel. Immaginavo di farmi trasportare mollemente con un pulmino nelle varie destinazioni, magari indossando le infradito. Ovviamente mi sbagliavo, manco a dirlo, visto che Santorini sorge sui resti di un vulcano che peraltro è ancora attivo, non è proprio come passeggiare tra le risaie del vercellese. Comunque siamo un piccolo gruppo di ospiti dell'hotel, un pulmino da 12 composto da alcune signore argentine, un paio di orientali, tre supremaristi bianchi americani che trentamila calci nel sedere non basterebbero per farli diventare accettabili, e due ragazze americane dello stesso partito, simpatiche come la m*rda e vestite come se stessero andando nei fiordi norvegesi mentre noi siamo sopra un vulcano di roccia nera a sudare come ippopotami. La prima tappa la facciamo in un monastero: era chiuso. Cominciamo bene. Fa niente dice il tipo, c'è una chiesetta più giù. Mah, forse sono prevenuta ma a me sembra di forma fallica. O no? Vabbè, non importa, andiamo spediti verso Megalochori e questo parcheggia alle porte del paese, mentre il centro si trova in alto, strano no?! E allora salite, scalini, bestemmie e siamo in cima: mi piace questo posto, poco caos e molto bianco. L'autista ci mostra la casa più antica del posto, bella eh, un tantino buio direi. Sono più affascinata dall'esterno, scopro che c'è anche una toilette ma persino il gatto sembra schifarla e infatti si ritira in buona creanza. Ma andiamo a vedere qualche cupola, tanto che ci vuole, giusto quegli 8529 gradini, qualche bestemmia colorata ed è fatta! E poi una volta su, c'è gente che entra nella tua foto a rovinarti la prospettiva... vabbè, però non è male come prospettiva, stai pure lì zia. Megalochori è davvero un piccolo gioiellino di case bianche e porte blu senza il caos di Fira a renderla impraticabile.Ora ci aspetta la spiaggia nera di Perissa che no, non mi affascina con tutti questi stabilimenti stile tropici ma siamo stanche dopo i saliscendi e le stramadonne; apprendiamo con stupore che se mangi qualcosa da loro ti danno lettini e ombrelloni gratis per tutto il giorno. Un po' come da noi.Beh, allora si, mica me ne privo? Ché ho bisogno di riposare le mie membra e mangiare un gyros scomposto. La sabbia qua è nera, e del resto cosa vuoi? L'arenaria della Sardegna? Sei su un'isola vulcanica, manca solo che questo si incazzi e cominci ad eruttare proprio ora che sono spalmata su questi lettini da 4 metri quadrati di superficie, confezionati con pelle umana e morbidi come un materasso in memory foam. Ci sono anche le ragazze che ti fanno i massaggi e Sara decide di concedersi un lusso, mentre a me tocca godermi il panorama. L'acqua è pulitissima, tipica del mare greco ma i colori sono nascosti dalla sabbia nera, praticamente sto facendo il bagno dentro un cratere... ehy vulcano, scherzavo, vedi di continuare a dormire, orsù! Comunque qua va benissimo praticare atletica leggera: ho coperto il tragitto lettino - mare stabilendo il record mondiale dei 20 metri a ostacoli: la sabbia ha la stessa temperatura della colata lavica dell'Etna. Per ovviare all'annoso problema della differenziata qua hanno trovato un modo variopinto per riciclare il vetro: con questo metodo in Sardegna si potrebbero riempire tutti i nuraghi dell'isola con i vuoti dell'Ichnusa, perché non ci abbiamo pensato prima? Ma è giunto il momento di andare verso il faro di Akrotiri. Anni e anni fa Sara visitò Santorini con il suo fidanzato e, vista la sua smisurata passione per i fari, convinse quel povero cristo ad andare a piedi verso il faro, partendo da Akrotiri o forse più sù. Praticamente un suicidio: a luglio, all'ora di punta, con questo paesaggio desertico e senza un albero per uno spicchio d'ombra. Inutile sottolineare che si sono lasciati e non sono mai arrivati al faro. Il vento ti strappa via anche la cellulite ma Sara è contenta ché finalmente ha visto il faro senza spargimenti di sangue. Da qua ti rendi conto di quanto questo posto sia meraviglioso, con il mare immenso e tutto questo blu da farti rimanere senza fiato. Certo, anche le salite e le scale contribuiscono a toglierti il fiato, dettagli. Però c'è silenzio e davanti a tutto questo ti senti piccola, anche perché sono alta un metro e mezzo e ci sono abituata a sentirmi piccola. E dopo la spiaggia nera viene il turno della spiaggia rossa: praticamente il colore è quello della lava, il paesaggio è lunare se non fosse per i riflessi verdi del mare. Bellissima nel suo genere, mi accontento di una foto ché non voglio rischiare di finire dentro il cratere, che io mica mi sono scordata che stiamo camminando sull'orlo di un vulcano. Ma dove vanno questi? Perché non andate a bere uno Spritz all'angolo? Non vedi che sta franando tutto zio? C'è anche la signora argentina del nostro gruppo che vuole...cosa vuoi fare zia? Dove vuoi andare? Non vedi che c'è un dirupo, un colpo di vento e ti ritrovano sulle Ande, torna indietro che non sei mica Evita Peròn sul balcone di Casa Rosada! Il nostro tour fa una piccola tappa a Firostefani, giusto per fare una foto alla cupola blu della chiesa delle 3 campane e alla gnocca orientale del gruppo che ha fatto uno shooting fotografico di 15 minuti,  comparendo in tutte le mie foto. Ultima tappa Oia, nota per i suoi tramonti. La prima foto decente è questa: e saranno proprio i gatti a salvarmi dal carnaio turistico di questo posto. Bella questa cittadina eh, per fare una foto dal punto panoramico devi fare una fila che manco alle Poste nel giorno della pensione, con la gente cattivissima che lotta per un posto vicino alla balaustra con la stessa foga di Bruce Lee nel combattimento di San Francisco. Vabbè, anche meno eh! Questa cittadina è ultra chic, anche lo struscio in centro è patinato: cammini sul liscio, mica sui ciottoli come a Fira. Per uno straccetto nelle boutique di alta moda è necessario il totale del mio CUD. E infine un piccolo appunto: qua la gnoccaggine è tanta ragazzi miei, e non capisco perché continuino a fare souvenir di forma fallica quando in realtà ad essere imperiale qua è la gnocca: non ho visto alcun adone greco, e ok, io sono dalla parte sbagliata del letto, ma anche Sara che predilige il legume verde conferma che non ha visto nessun uomo di quelli Wow, guarda che si girano anche i palazzi da quanto è bello. Oia è bella, a picco sul mare come tutta Santorini del resto, ma la trovo estremamente artificiale, e se vado nel retro della via centrale c'è il vuoto, il deserto vulcanico e niente più. Ma i gatti mi salvano da questa folla commerciale, vedi questo che proprio te lo dice: Lasciatemi stare che non ho sbatti di vedere il tramonto. E questo invece se ne sta per conto suo e quando vede arrivare la folla ruggisce come un leone. Hai ragione brò, conviene andare dove non c'è umanità. Ovviamente i bar vista tramonto sono gettonati, credo si debba prenotare qualche secolo prima, pare che i migliori non abbiano un listino prezzi ma l'ingresso sia "a consumazione", tipo 25/30 euro. Scusate, ma siete seri? 30 euro per una Sprite? Quindi Sara compra una lattina dal mini market spuzzo di Oia a € 2,50 e io trovo il posto più bello del mondo per un tramonto silenzioso e avvolgente. Lo vedi com'è bello questo muretto? È gratis, e ci sono anche i gatti che se la godono questa luce magica. C'è anche la vista mulino, certo, sul più bello spunta fuori dalla sua Iacuzzi privata ziu Boboreddu per fare un video che si rivela essere un cortometraggio, dettagli. E il sole scivola via così, come una pallina luminosa in balia dei gatti. Mi godo questo tramonto lontano dalla movida e dalle passerelle, a fianco ho l'amica del cuore e non posso chiedere di meglio alla mia vita. Certo però quelli che si godono il tramonto dalla loro barchetta non sono così sfortunati eh! Ed è finita questa gita, ho le gambe a pezzi tra salite e scale, il mio piano di fare una gita tipo signora 80enne è miseramente fallito. Desidero solo una cena leggera, delle patate per i carboidrati e un'insalatina, ho deciso! Ormai è certo: ho dei problemi di comunicazione con i greci, perché le patate gratin in realtà sono un timballo con spinaci, prosciutto e 7 etti di formaggio fuso. E nell'insalata ci sono fichi, pinoli, mais, melograno, pollo, un litro di citronette e la scatola del cucito di mia nonna. Voglio morire sul lettoooNOOOO! Dove pensi di andare piccola italiana? La casa vi offre il dessert: è come la italian panna cotta ma fatta alla greek, dice la cameriera. Grazie, santa donna senza reggiseno e altamente sdraiabile, il mio girovita ringrazia. Volendo possiamo fareeeeehh noooo che ho appeso la patata al chiodo, zio cantante! 

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