martedì 16 settembre 2025

Santorini senza reggiseno e con due passi di troppo

La partenza per Santorini è stata difficoltosa per motivi ormai noti, qualcuna era contrariata, con quell'aria di "ma perché devi andare a Santorini?". La risposta è che non sono mai stata in Grecia, la settimana marittima l'ho esaurita in Sardegna, pertanto rimaneva Santorini che non è famosa per il suo mare ma per essere la patria dei romantici. L'ideale per me che sono romantica e dolce come un cactus. E poi Sara voleva rivedere Santorini che le era piaciuta tanto ma, avendo la memoria di un'attinia, non ricordava niente. Partiamo prima dell'alba e arriviamo in questa terra fertile più o meno come l'Irlanda. Quasi. Scatto la prima foto dal bus per Fira "ma wow! Una chiesetta con la cupola blu!", più tardi avrò la nausea di cupolette blu ma ancora non lo sapevo. Il nostro hotel a Fira si chiama Antonia, che voglio dire, potevate chiamarlo Apollo, Zeus, ma no, chiamalo Antonia come zia Antoniedda che mi dava le mou polacche. Diceva: appartamento vista mare. Dov'è? Eh dice, il mare è laggiù. Vabbè, lavoriamo di fantasia, intanto c'è il buonuomo che insiste per portarci le valigie, guarda com'è elegante col mio zaino "God save the queer"! E andiamo alla scoperta di quest'isola vulcanica, costruita a picco sul mare, tutta bianca, ed è tutto un sali, scendi, scalini, ciottoli e stra madonne. Ragazzi miei belli i vicoletti, click, va' che belli! Noto subito che le donne sono altamente sdraiabili e... la maggior parte di loro non porta il reggiseno. Il fatto che io appartenga al team patata non è significativo, giuro, ma davvero ti cade l'occhio. E non è corretto ragazze mie, ché io ho appeso la patata al chiodo e poi ne va della mia autostima, ché di fronte a cotanta gnoccaggine mi sento una modella Ideal Standard. Ma vabbè, che fame! Che si mangia qua? Un gyros al volo, dice Sara, che oggi ha voglia di camminare mentre io ho dormito 2 ore e vorrei svenire sul quel bel letto da Antonia. E con Antonia se è sdraiabile. Dentro la pita ci mettono mezzo pranzo di Pasqua che per smaltirla devi andare a nuoto fino a Creta. Ma siccome non abbiamo voglia di nuotare "facciamo due passi", dice Sara. Segnatevi bene "due passi" perché tra qualche ora voleranno madonne e tutti i santi del 28° giorno. C'è una "passeggiata" che da Fira arriva fino a Oia, tipo 80 ore di trekking, ci godiamo il panorama mentre "facciamo due passi". Un po' alto per fare un tuffo, devo dirlo, e non devo mica andare al porto, ed eventualmente c'è la seggiovia. O gli asini. Che barbarie questa cosa: questi poveri animali che salgono su una diabolica serpentina, ad uso e consumo dei turisti. E ovunque ci sono souvenir di asini, magliette con gli asini...ma davvero si comprano queste cose? Nel frattempo noto che tutt'intorno è un pullulare di... caxxi. Grandi, piccoli e medi, sono ovunque, perfino sull'accendino che ho comprato e che ho già perso. Insomma, questa è un'isola felice: donne senza reggiseno e caxxi ovunque, anche sotto forma di sapone. Ma esattamente come lo usi quel sapone??? Vabbè, non è un problema mio che tanto sono allergica. Ai caxxi, non al sapone. Nel frattempo abbiamo attraversato tutto il paese tra vaschette di pesci per fare il pediluvio piccioni che scagazzavano sui turisti tipo contraerea e scale, infinite scale che mi faranno tornare in Italia con i glutei marmorei. Magari eh! E poi ci sono dei gelati inquietanti, imvitanti quanto un piatto di ghiande in salamoia, tipo uno che sembra al gusto muschio, e io spero di non doverli mai mangiare. Ma andiano avanti, ah che bello, guarda cone siamo in alto! Guarda che bel panorama sul vulcano! Belissimo, se non fosse per quei condomini di 20 piani in mezzo al mare. Uccidetemi se un giorno dovessi salire su uno di quei mostri galleggianti. Eh ma io ho sete, abbiamo finito l'acqua? Eh si, andiamo avanti che troviamo un bar, dice. E sali, e cammina, un pullulare di ristoranti e zero bar, ma sali ancora che ci sarà un bar, ma no, c'è un gatto, hai dell'acqua piccolo puzzone? Dice di no, e io voglio morire. Piccola parentesi: sono arrivata con le scarpe da trekking e i calzini spaiati convinta di dover scalare il vulcano ma per strada ho comprato delle espadrillas color Santorini ché avevo i piedi gonfi quanto una mortadella. Espadrillas comodissime per camminare quelle 3 ore all'ora di punta sui ciottoli lisci come il sapone. Eh ma quanto è grande Fira? No dice, quella è Imerovigli. Scusaaaaa? Datemi un bar, dell'acqua, un liquido, qualcosa, ché non riesco neanche a bestemmiare perché ho in bocca una felpa in pile della decathlon. Torniamo indietro, primo bar no, non va bene, c'è puzza di fritto dice. Io entrerei anche se ci fosse puzza di m*rda ma no, non va bene. E lo troviamo un bar: ho bisogno di zuccheri, dalla carta prendiamo una "Coca Cola zero" e una "Fanta". Mah, secondo me non ci siamo capiti, ma vanno bene lo stesso, insieme ad un litro e mezzo di acqua. Antonia dove sei? Ce l'hai ancora la piscina che mi hai detto? Ebbene c'è, vivaddio, mi butterei ma no, meglio scendere. Sara vuole nuotare, io voglio svenire. Per guadagnarci la cena dobbiamo salire altri 2638 gradini, però c'è una buona vista. Il vento tira come a Capo Testa ma questi sono furbi: ci mettono la salvietta bagnata così la cenere non vola. Aiutatemi a decifrare la cena, questi antipasti ad esempio. Ok il formaggio, ma io avevo ordinato delle fave di Santorini. Praticamente è un purè color diarrea, pesante e digeribile come il granito sardo. E poi c'è la moussakà. Ma mettile due patatine fritte ogni tanto, che tanto è leggera sta roba, cosa vuoi che sia! Il cameriere arriva raggiante: la casa vi offre del gelato. Ma io non lo volevo il gelato, me ne volevo privare! E invece tocca mangiarlo che fa brutto, poi si offendono. Non chiedetemi che gusto fosse: non era identificabile. Torniamo a casa, però bella Santorini di notte eh, con le sue contraddizioni di una chiesa ortodossa mentre fuori c'è lo struscio senza reggiseno e tutta la movida di limoni, petting estremo e le navi da crociera illuminate a giorno.E dobbiamo prendere la colazione che Antonia non ce la fa, anima bella. Al supermercato c'è pure la Barilla insieme ad altra pasta non identificabile. Ma andiamo a pagare e toh, dei caxxi a forma di chupa chups, chi lo avrebbe mai detto! Ne compro un paio per le amiche del team pisello, e a questo punto scatta la fregatura. La cassiera, altamente sdraiabile e senza reggiseno, me li sceglie con fare malizioso, io preciso che sono di un'altra religione, lei dice che sta pensando di darsi alla patata perché gli uomini l'hanno delusa, dice che non sono uomini ma bambini "not man but boys!". Eh figlia mia, ma guarda come sono fortunata, vieni da questa sponda che si sta meglio (forse!). E mi dice "buonanotte, enjoy con i lollipops". Le ribadisco che preferisco la gnocca, lei fa un "uuuhh" prolungato e godurioso finché Sara mi trascina fuori dal supermercato ricordandomi che ho appeso la patata al chiodo, mannaggia a me! Senti Sara andiamo in questa fantastica boutique erotica? Chissà se vendono reggiseni...No dice, è tardi, domani abbiamo tante cose in programma. E il bagno? Per chi non lo sapesse in quasi tutta la Grecia non si può buttare la carta igienica nel WC perché le tubature sono strette e si intasano. Ecco, se dovete venire a Santorini e condividere la camera con qualcuno, è preferibile che la confidenza sia tanta, ché non è romantico mettere la carta igienica "profumata" qua dentro: metti che apri il cestino e ti rendi conto che il partner puzza come una moffetta. Vuoi scommettere che non finisci la luna di miele? 

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