venerdì 11 settembre 2020

Le ricche stuoie e i tramonti

Da quest'anno la spiaggia de La Pelosa di Stintino è a numero chiuso, si paga via web un biglietto fino al raggiungimento di una certa soglia, mentre da qualche anno è obbligatorio l'uso della stuoia sotto l'asciugamano per evitare di portare via la sabbia. Per me sono scelte giuste: conosco questa spiaggia dai tempi dell'università, quando noi studenti andavamo alla Pelosa fra una sessione e l'altra, non c'erano turisti, i parcheggi erano gratuiti e noi poveri disgraziati potevamo accedere ad un paradiso per ricchi. Col tempo è diventata talmente rinomata che negli ultimi anni ho fatto fatica a riconoscerla, tanta era la gente e gli ombrelloni disseminati sul litorale: una calca che neanche all'Ikea di Corsico la domenica mattina. Ho prenotato circa un mese fa, e stamane a grandi falcate mi sono diretta verso Stintino. Le mie grandi falcate hanno dovuto fare i conti col traffico. No, non c'era traffico ma ovviamente quando vorresti arrivare il prima possibile a destinazione per sfruttare il sole tanto atteso, trovi sempre lo zio col Pandino che sta andando a mietere il fieno. A 30 all'ora. E una volta che superi il nonnino, vuoi non mettere un camion carico di piombo che va a 20 km/h? Perché farne a meno? Ma poi si arriva, e arrivano i colori e il sole, così all'improvviso che rimani senza fiato. All'Info point danno dei simpatici braccialetti azzurri, di quelli che non si staccano neanche con la cesoia. Mi rendo conto che intorno a me, in spiaggia, quasi nessuno possiede questo meraviglioso braccialetto. Sono un'anima romantica, penso che non lo abbiano messo per non rovinare l'abbronzatura. All'arrivo degli agenti della compagnia barracellare apprendo che nei 20 m² che mi circondano nessuno ha pagato il biglietto d'ingresso, e molti non avevano la stuoia. Scene esilaranti: un signore ha detto "non capire, io spagnolo" diceva, poi ha concluso che sarebbe andato via appena la moglie usciva dall'acqua. Quando questa è emersa, con calma, improvvisamente il signore parlava perfettamente l'italiano, ha riferito il tutto alla signora e poi hanno dato avvio ad una serie di improperi "ma come si fa a mettere il biglietto? In una spiaggia così piccola poi! Vergogna!...vabbè, adesso mi asciugo poi vediamo". I due passano l'ora successiva a prendere il sole e a lamentarsi del biglietto d'ingresso, che comunque non pagano. Gli altri hanno fatto lo stesso, compresa una coppia che non aveva neanche la stuoia e che sono stati invitati ad andare sugli scogli: le loro lamentele si sentivano anche a largo "perché devo usare la stuoia? Io mi faccio il bagno e non mi porto via la sabbia con l'asciugamano, perché dovrei usarla? Io non la userò mai!". Mentre lo dicevano io non riuscivo a decifrare il tatuaggio della signora perché aveva una coltre di sabbia sulla schiena pari a quella di una jeep nella Parigi - Dakar. L'esosa cifra del biglietto d'ingresso è di TRE EURO E CINQUANTA CENTESIMI A TESTA. Il prezzo di una stuoia è di circa 4/5 euro (da Tiger l'ho pagata €3,99). Perche devi far finta di andare via, aspettare che i barracelli si allontanino e rimetterti dov'eri per non pagare €3,50? Sei in vacanza e dovresti stare sereno e rilassato, ma no, devi cercare il pelo biondo nel pube di Hulk anche in spiaggia e fare sterili polemiche tali da infastidire anche i gabbiani. Peraltro le regole sono scritte all'ingresso, puoi sempre scegliere un altro posto.
Da ciò ne deduco che alcune persone sono così, sempre incazzate col mondo, che siano al mare, in montagna o in ufficio. Fortunatamente arrivano le nuvole e tutti cominciano a sbuffare, scegliendo di andare altrove. Anche io lentamente mi alzo e arguisco che all'Argentiera sicuramente c'è il sole, me lo sento. Ma evidentemente sentivo male visto che sulla provinciale sembra debba esplodere l'uragano Katrina, sempre con camion davanti, of course. Non demordo, io in fondo il sole lo vedo, è solo un po' timido e si nasconde, è palese! Ma no, non è così, all'Argentiera diluvia e io non sono più tanto sicura di voler arrivare fino in fondo. Invece arrivo, piove ma questo posto mi regala sempre una malinconia bella e pulita, anche sotto la pioggia. Forse c'è un po' di disastro in questo posto, e probabilmente questo me lo fa amare in maniera incondizionata. Sono bagnata fino al piloro e mi rifugio nel mio albergo, e poi vado a prendere il mio regalo: un sorriso e dei colori di una bella persona. E così mi godo l'ultimo tramonto sulla mia terra: quel sole che si nasconde dietro le nuvole, che gioca a nascondino con la mia pelle, mi mancherà fino a stare male.E allora me lo prendo tutto, fino all'ultima goccia che si spegne fra le onde, perché questo è ciò metterò nello zaino stasera. 

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