lunedì 13 settembre 2021

Di libri e paesi sconosciuti



Stamane ho lasciato Langendorf: c'era la nebbia a camuffare la mia malinconia nel lasciare questo posto minuscolo che mi ha dato tanto. Irene e Valentin si sono premurati di lasciare una zucca da portar via, sia mai che al rientro in patria la nostalgia di questo posto la facesse da padrone. Sono partita con queste persone meravigliose che agitavano le mani finché la macchina non è scomparsa nel viale, ed io ho visto un po' di Famiglia, quella che ho lasciato scivolare via dalle mie mani troppo presto. La direzione da prendere è Nußloch, paesino sperduto a poca distanza da Heidelberg, ma prima faccio tappa a Stoccarda che mi accoglie con le sue...vigne?? Me le lascio alle spalle e trovo una città in costruzione, un cantiere aperto per costruire la Stoccarda 2.0 presumo. Provo a guardare tutto da una prospettiva diversa ma soprattutto mi sembra di essere dentro la CityLife di Milano elevata al cubo. Mi perdo in questi palazzi avveniristici ma il mio obiettivo è una biblioteca. L'aspetto esterno è imponente, sembra quasi un cubo traforato, ma dentro è morbida e sinuosa come una bella Donna, con qualche scala da sbagliare come la Vita. Mi perdo nei libri italiani, qualche testo che non conosco, qualcun altro già letto e amato. E sfoglio le pagine senza mai saziarmi di Bellezza. Il tempo di fare un giro in questa città piuttosto contradditoria, dove accanto alla modernità più spinta qualcuno si diletta a giocare a scacchi. Si riparte per Nußloch, la strada è lunga, cerco una tappa e la trovo solo a...Vaihingen an der Enz?? Mai sentito, vero? Beh, la tappa si rivela quantomai proficua. Ad accogliermi nell'ordine: il ristorante da Angela, il ristorante Salento e la gelateria Bacio, dove prendo un gelato pesante quanto un blocco di granito di Buddusò. Il paesino però è delizioso: piccolo e ordinato, oggi mancavano le casette coi tetti aguzzi, eh? Arrivo nella piazza del paese: pulita e ordinata, scatto alcune foto e mi guardano come se avessi fra le mani un rinoceronte e non una fotocamera: probabilmente sono fuori dal circuito turistico. Questo paesino rivela anche una sorpresa: una sorta di biblioteca a cielo aperto, ossia una casa con dei libri disegnati sulla facciata e all'esterno degli scaffali di legno dove chiunque può prendere dei libri. Lascio questo paesino dando uno sguardo alla scuola materna: c'è uno scivolo tubolare che parte direttamente dalla classe e arriva in giardino. Ma avete presente la figata di saltare giù dalla sedia, inserirsi nel tubo e ritrovarsi a sgambettare in giardino? E si riparte. Arrivo a Nußloch che è quasi l'ora del tramonto, lo raccolgo in mezzo al niente e infine arrivo da Inge, un'amica della mamma di Sara. Ecco, questa signora parla il dialetto tedesco, io ovviamente non capisco neanche una parola, ma ride tanto, mi ha abbracciato come se fossi arrivata dal cielo e non dalla Sardegna, e questo può bastare a farmela diventare simpatica. Parla tanto, ok, però mi ha detto che domani posso fare la mia corsa intorno al paese: in un'ora di corsa potrò girarmelo per almeno 10 volte, dice lei. Le ho chiesto se potevo fumare in giardino prima di andare a letto. Naturalli, risponde lei, e mi da due torce perché nel caso non trovi la luce, non vorrebbe mai che io cadessi dalle scale. Grazie della fiducia Inge. E mi ha detto di stare attenta alle martore. Ma questa penso me la farò spiegare meglio domani. Willkommen in Nußloch!




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