domenica 24 settembre 2023

La pervinca può diventare un fico

Dormire sul letto che fu di mio fratello non è semplice. Sono quella che ha preso il suo posto nell'occupazione degli spazi di questa casa ed io non mi sono sottratta: è l'unica occasione per mia madre di rifare ancora quel suo letto, anche se so con certezza assoluta che mio fratello avrebbe dato fuoco a quel copriletto a fiori che mamma riserva a me, che culo, eh? Ho aspettato che rientrasse mia madre guardando le pareti di casa: tutto parla di mio fratello, ci sono ancora le sue videocassette, nel comodino gli ultimi fumetti acquistati e lo spray per idratare la pelle dopo la chemio, ancora c'è il suo berretto appeso all'ingresso. Non so quanto queste cose tengano compagnia a mia madre o quanto la stiano uccidendo lentamente, so solo che quando è rientrata mi sono trasformata in un giullare di corte: auguri mammina!! Augurissimi! Sono 82 ma facciamo che il mondo va all'incontrario e sono 28!! Ci abbracciamo e ci concediamo la nostra routine: questo è l'unico momento della giornata dove tutto è silenzio e noi parliamo, quasi sottovoce, come se il mondo circostante stesse ancora dormendo e noi facciamo piano per non svegliarlo. Siamo piene di parole non dette io e mia madre, non abbiamo bisogno di dare un nome a volti, emozioni e fatti, parliamo in astratto ben sapendo che stiamo parlando di noi. (ho 14 anni, facciamo un patto: figlia mia, non dirmi ciò che mi farebbe soffrire, non dirmi ciò che non posso nascondere, dimmi solo quello che è necessario, il resto lo capisco anche senza parole... Annuisco e le carezzo la testa, china sull'uncinetto). La genitrice mi informa che le ghiande hanno subito una trasformazione e sono diventate legna, legna da sistemare. Non so se bestemmiare o buttarci sopra la Diavolina con un fiammifero svedese... Eh ma che ci vuole! Ci metto un'attimo! Un paio d'ore ed è fatta, sarò velocissima! Dopo un'ora mi rendo conto che ne avrò per tutto il giorno, ma ho una torta da ritirare, dei pasticcini da scegliere, dei fiori per il cimitero e anche qualche chilo di pazienza e coraggio. (ho 16 anni, ho comprato la mia prima reflex, ho ricevuto insulti e urla... Sottovoce: Se vivi dentro un ovile devi fare la pecora, ma se hai le ali devi scappare dall'ovile). L'auto che ho noleggiato ha preso lezioni da mia madre e si assicura che tutto sia a posto, manca solo la domanda: hai mangiato? Ma ho ancora la legna da sistemare, ho preso solo una pausa: sistemare la legna comporta lasciar andare i pensieri, fare dei voli pindarici, atterrare in un altro mondo, insomma raga perché farsi le canne quando si può sistemare la legna? (ho 44 anni, sto andando al Gemelli dove è ricoverato mio fratello, il telefono squilla: auguri figlia mia, avresti meritato un compleanno migliore, cerca solo di sorridere). Ehilà, si pranza mamma eh? Poi c'è la torta!... Ma perché tutta questa torta e questi dolci se siamo solo noi?... Perché zente paga e festa manna, su mammina, soffia ed esprimi un desiderio... L'hai espresso?... Lasciamo perdere mamma, mangiamo la torta, potevi desiderare di vincere alla lotteria, su! La legna, santo cielo la legna, devo finire! Nel frattempo davanti casa mia passa mezzo paese, e tutti che si fermano, oddio quando sei tornata? Quanto ti fermi? Che bella sei, non invecchi mai (al mio paese hanno uno strano concetto di bellezza e vecchiaia, va detto). Mi prendo quegli abbracci stretti e caldi, quelli che ricevevo da bambina e nel sentire quelle braccia stringermi mi sembra che niente sia cambiato.Ho finito, vorrei sedermi e godermi la mia opera, ma non posso concedermi neanche una sigaretta ché devo andare in cimitero, mia madre mi chiede di portargli una rosa dai fiori che ha ricevuto. Qua è tutto tranquillo, sistemo i fiori, devo prendergli un altro peluche, guardo la foto sul marmo, la scattai durante una festa, quanto eravamo felici e impreparati Jons. Torno a casa e il cielo sembra piangere, è rosso dal maestrale che ha soffiato per tutto il giorno. Laggiù c'è Tavolara, domani verrò ad abbracciarti Madre. Salgo in alto, sulla cima di questo comune dimenticato da Dio, dove i cartelli stradali sono un poligono di tiro e c'è bisogno di tanta fantasia per capire la direzione da prendere per scappare.Il sole scompare dietro queste case di pietra che resistono alle intemperie. Mi concedo una sigaretta, penso che ho fatto bene a venire, nonostante tutto ho fatto da brava. Mi sono così ricordata della pervinca, di quel fiore che era nato forte e resistente, nonostante tutto e tutti, e che rappresentava mia madre (scrissi di questa pervinca qua http://sfigatecronache.blogspot.com/2022/09/di-spiagge-e-del-compleanno-di-una.html?m=0 ) sono corsa a vedere com'era cresciuta ma al suo posto ho trovato cemento e un ceppo di legno. Com'è che non c'è più quella pervinca?... Beh, a tuo padre serviva un posto per mettere un ceppo, lì è comodo, in effetti sta bene, no?
No mamma, non sta bene per niente, lo sai anche tu che... Ssshh, sei andata a vedere vicino al palo della luce? No? E allora vacci: è nato un fico... E il fico è una pianta infestante. Ci guardiamo, non servono parole, scoppiamo in una risata, l'unica della giornata. 

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