lunedì 4 settembre 2023

Pipì e Digione

Le partenze, si sa, non sono mai semplici, soprattutto quando lasci a Casa pezzi di cuore che a volte svolgono egregiamente azioni di disturbo. Ma si parte, direzione Normandia, attraversando il tunnel del Frejus: per chi soffre di claustrofobia è l'inferno che si materializza sulla crosta terrestre.Fuori dal tunnel è subito Francia, chilometri di strada con tutte le tappe che l'orizzonte concede. Talvolta però a dettare le soste non è il cielo né il paesaggio bensì i bisogni fisiologici di Sara, mia eterna compagna di viaggio. La prima pipì viene concessa in un'area disadorna dove c'è un cesso e bidoni di spazzatura. Senza voler essere spoetizzanti, credo siano molto utili, ma Sara ha deciso che il cesso non era di suo gradimento: come darle torto, il lezzo dell'urina che ricopriva interamente il pavimento, si percepiva fin dall'autostrada. Perciò ha deciso di farla all'aperto, secondo le leggi che la natura impone, andando dietro un cespuglio delle dimensioni di un bonsai e mostrando le sue beltà a tutti i camionisti della zona, che erano tutti stranamente felici al termine della sosta. Queste aree hanno caratterizzato tutte le 6 ore di strada, mi sono persino illuminata quando ho visto il cartello Passy de Mt Blanc: qualche forma di pensiero contorto mi ha fatto leggere Pussy, e nella mia mente si prefigurava una sorta di Sagra della patata anglo-francese. Ma no, era solo l'ennesimo cesso in mezzo al nulla. La prima tappa sarà Digione, la Borgogna mi passa accanto al finestrino, riesco a trattenerne una striscia, quanto basta per sorridere. A Digione si arriva così, tra pacotte e mignotte, sulla strada per andare a Troyes. Cercate di capirmi: oltre 6 ore di strada con tutte le soste pipì del mondo alla fine possono dare alla testa. Digione è quella della senape, ma a me non piace, quindi passo ad altro. Il simbolo della città è il gufo: nelle strade ci sono una serie di triangoli con i gufi e a seguirli ci si ritrova a fare il tour della città. Li seguo e mi perdo fra angoli e prospettive differenti.Questa città è graziosa, alcune case a graticcio in una piazza con una vecchia giostra, le coppie che si prendono per mano, le donne ridono di un segreto leggero, i ragazzi che ballano all'angolo di una scuola, i turisti che bevono il Kir davanti ad una fontana... 
Anche perché costa meno il Kir di una bottiglietta d'acqua. E mentre maledicevo il mio essere astemia, ho ringraziato la mia eterna curiosità e ho mangiato le lumache alla bourguignonne: sono buone dai, me le ricordavo più viscide quando studiavo all'università...ma forse avevo fumato troppe canne. Dettagli. E si torna in hotel inseguendo un tramonto. E sarebbe tutto così poetico se non fosse che si torna in hotel alla velocità del neutrino perché Sara doveva fare la pipì: al prossimo Natale Sara riceverà come regalo un catetere. 

2 commenti:

  1. Bellissimo primo giorno e come al solito bellissime foto...aspetto il secondo giorno un abbraccio forte

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  2. Spero di tornare a leggere questo diario di viaggio, mi fai tornare in dietro nel tempo, perché è passata una vita da quando zampettavo in questi luoghi virtuali per conoscere le altrui esistenze. Buon viaggio.

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