mercoledì 6 settembre 2023

Salite, trattori e camere extra lusso.

Oggi mi sono svegliata un po' stropicciata: nella prima notte francese ho avuto una lunga apnea notturna durante la quale Sara ha perso anni di vita, ieri la sensazione di panico al buio, e stamane non riuscivo a camminare. L'ascensore era in manutenzione e ho avuto la tentazione di buttare il trolley dal quarto piano e rotolare giù dalle scale per fargli compagnia. Siamo partite lente e abbiamo avuto qualche piccolo crollo durante il viaggio: rivendico sempre il diritto di crollare e farlo in viaggio è un lusso indescrivibile. Ma noi Donne siamo coriacee e quel nodo che ti stringe la gola puoi far finta sia un foulard troppo stretto e lasciarlo andare via al primo colpo di vento. Per fortuna la strada che da Rouen porta a Étretat è costellata di trattori: sbucano da ogni pertugio, corrono come matti, sembra di stare alla SAME di Treviglio e invece sei in Normandia. Trattori e mucche, e verde, e umidità Cambogia style, quella che si taglia a fette spesse come un Pandoro. Parcheggiamo l'auto in Culonia Saudita, manco a dirlo andiamo alla ricerca di un cesso, troviamo degli orinatoi a cielo aperto: uno spettacolo oserei dire! Per fortuna alle donne è riservata un pochino di intimità ed esiste una toilette. L'apertura della porta ha generato un fungo atomico di lezzo di urina che ancora mi sento addosso. Ovviamente Sara l'ha fatta dietro un cespuglio, sai che novità! Le falesie sono straordinarie nessuna foto renderà mai giustizia dall'immensità di queste pareti rocciose che salgono dal mare. Decido di salirci, lassù, in cima...Che idea malsana, santo cielo, ho sputato un polmone e mezzo pancreas, ma da lassù tutto sembra piccolo, tutto si ridimensiona e noi siamo solo puntini insignificanti. Ma visto che son salita sulla falesia d'Amont, vuoi non salire sulla falesia d'Aval e su quella di Manneporte? Certo che no, quindi alle 14,00 salite e gradini, scale e pietrisco, a guadagnare la vetta. Anche i gabbiani mi hanno perculato, ma io sono stata forte e decisa...ovviamente nel tragitto sono volate tutte le madonne e anche i santi dell'ottavo giorno. Dettagli. Sono sudata anche nel piloro ma pazienza, oggi si dorme a Bayeux, si riparte, attraversando il ponte di Normandia. Per attraversarlo c'è un pedaggio di € 5,80: bello eh, niente da dire, a tratti sembra avere forma vaginale... Ma forse ho la vista deformata, tant'è! Per strada ancora trattori, quando non ci sono quelli veri se li inventano, e le rotonde tempestate di statue giganti che a momenti mi piglia un infarto al miocardio. Un'altra passione di Sara sono i fari. Andiamo al faro di Fatouville, arriviamo quando mancano 5 minuti alla chiusura, ma i francesi sono precisi e hanno chiuso un pochino prima. Però bello il faro, c'erano anche le mucche, sicuramente dentro il faro c'è anche un trattore.

E che dire poi delle casette con il tetto di pelo e fiori? Sara ne vuole assolutamente una, costi quel che costi. Facciamo un giretto a Honfleur: Sara si innamora di questo posto colorato, con le case a ridosso dell'acqua, dove tutto sembra ordinato e sereno, vorrebbe dormire qua... Ma io ho prenotato a Bayeux: non mi sono curata dei particolari di questo hotel, ho visto che c'era il parcheggio e nelle recensioni si narrava che la distanza dal centro era di soli 10 minuti. Sicuramente colui che ha recensito questo hotel era un collega di Usain Bolt oppure Il vincitore della Stramilano. L'hotel è un po' in periferia... Forse troppo in periferia ma che ci vuoi fare? Sara mi maledice, io le faccio notare che qua si assapora la vera essenza delle città (non è vero, ma in qualche maniera dovevo evitare il linciaggio). La camera aveva l'aria condizionata alla temperatura di un abbattitore e domattina mi sveglierò come dopo una seduta di criogenesi. Dettagli. Entro in bagno... Perdo la cognizione del tempo e dello spazio e mi sembra di essere dentro il traghetto della Tirrenia, con il cesso formato mignon e la tenda in plastica come una tovaglia. Stai a vedere che domattina mi sveglio in Sardegna. Andiamo a mangiare al centro di Bayeux troviamo un ristorante carino: una gran fortuna visto che era l'unico aperto. Il cameriere simpatico quanto un calcio allo sterno ma in compenso si è innamorato di Sara. Il cameriere ha l'apparecchio ortodontico e l'acne giovanile. Dettagli. La movida di Bayeux è stellare: piazza del paese è stracolma di gente che si diverte. Facciamo che torniamo in hotel... Eccolo là in fondo, bello illuminato come necessita la mia vista da falco. L'altra buona notizia è che ho prenotato per due notti. Ma che importa, in fondo il letto sarà comodo... Sono nel giardino e ho deciso di dormire sulle panchine del tavolo dei fumatori: sono molto più comode. 

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