giovedì 11 agosto 2022

Quinta tappa di boschi, confini e scale

Vi ricordate l'albergue di ieri? Quello sul cocuzzolo della montagna con quei cinque seicento gradini per raggiungerlo? Bene, stamane il dilemma era come tornare a valle: fuori discussione le scale ché dopo più che andare a Santiago si doveva andare da un buon ortopedico. Allora Gian Marco (uno dei tanti pellegrini che si incontrano quotidianamente) mi fa vedere che wow, Google gli ha dato questa variante che consisteva nell'attraversare il bosco. Alle 5:30 si parte, giù per la scarpata...certo, a quell'ora nel bosco ci può essere di tutto eh, ma chissene, avanti impavida e intrepidAAAAAHHH COS'ERA QUEL RUMOREEE?? Niente, un legnetto, una foglia o boh. Quando arrivo a valle è quasi l'alba. il bosco finisce e inizia la civiltà...oddio civiltà, vabbè, case, lampioni e cani che abbaiano. Il primo paesino che incontro si chiama Areosa, avvolto nella bruma e ormai non commento più la nebbia e l'umidità della costa portoghese. I miei capelli mossi con questa umidità così moderata e leggera hanno assunto sembianze inverosimili: ormai non si possono più definire capelli mossi ma una paglietta d'acciaio di dubbia conformazione. Ma che bella Areosa! Lei e le sue scale di prima mattina, giusto per tenerti in allenamento nel tirare qualche porco. No dai, scherzo: è carina, ha una chiesetta deliziosa all'uscita del paese con anche un lumino acceso, e poi ci sono le mucche, mi fermo a guardarle finché in lontananza non vedo il toro; ciao mucche, è stato bello. Più avanti, in mezzo al niente estremo, trovo una casa con un giardino...non so, secondo me si son fatti prendere la mano con queste costruzioni.
Attraverso Carreço e grazie, grazie per la festa ma non c'era bisogno, vado di fretta! Attraverso un ponte e vedo dei binari... E se prendessi il treno? Tanto chi se ne accorgeEEEH NO! Avanti, che adesso inizia il bosco. E poi ancora bosco. Ma WOW il bosco! Toh una foresta pluviale! Incredibile ragazzi, c'è del bosco, chi l'avrebbe mai detto?? Per giove, la civiltà! Mi fermo a guardarla: 
è bellissima, chissà dentro quelle mura......un papà che prepara la colazione, i figli che si alzano pigri e la mamma che smadonna perché il bucato non asciuga con questa umidità di m*rda. Vicino c'è anche un lavatoio, lo trovo delizioso, sorrido e penso alle donne che lo hanno usato e forse lo useranno ancora. Poi trovo il passaggio per Narnia, entro e...niente, Narnia non c'è, ma dietro la curva mi aspettano...delle scale, zio cantante ma perché?? Fare una passerella no? No, è evidente! Comincio ad avere fame, mi aspetto un bar dietro la curva, ma no, c'è del bosco, non è sorprendente?? Bello, c'è anche un fiume, e la strada è davvero agevole e sicura. Finalmente una città! Esulto, si tratta di Vila Praia de Âncora, sono tutti pettinati e vestiti bene per la festa del paese, noi siamo luride e tiriamo dritte che ho paura di sporcare il selciato, che anche quello è lucido. Finalmente arriva l'oceano: mi era mancato, la sua vista mi riporta in vita, non ho più fame, lo guardo e lo saluto perché oggi sarà l'ultima notte in Portogallo e questo è il mio ultimo sguardo sulla costa portoghese. Finisce l'oceano ed entro in un tunnel: non è incredibile che con l'arrivo dell'asfalto sia uscito il sole che picchia dritto e con l'umidità si percepiscono 68 gradi? Io ce la metto tutta però me li tirate per forza tutti i santi del quinto giorno eh! Incontro ancora i binari... Secondo me è un segnale: io ci devo arrivare in treno a Santiago. No eh? Asfalto, asfalto e infine Caminha. Fantastica cittadina, vedo subito che i bar sono avanguardia pura, stasera Spritz e Moscow mule! Arrivo all'albergue, è proprio carinissimo e...ancora scale! Vabbè, però è finita, posso farcela e...ma come??? Eh, mi dice la tipa, ti ho messo su perché è più bello. Ma chi te l'ha chiesto, chi? Però in effetti qua è più bello. Domani all'alba prenderò una barca e andrò in Spagna. La guardo dal porto: non so cosa mi aspetta, non so come mi accoglierà, so solo che qua in Portogallo oggi io lascio un pezzo di me: lo lascio perché tornerò a riprendermelo.

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