martedì 9 agosto 2022

Terza tappa con i mulini a vento

Stamane ad Aguçadoura ho lasciato un biglietto a Connie dopo aver rifatto i letti...vabbè, non proprio i letti ma ci siamo capiti, dai. La tappa di oggi era corta perciò sono uscita mezz'ora più tardi, al largo ai vedeva la luce di barca di pescatori, ho sorriso e iniziato la mia giornata. Sono iniziate subito le passerelle (so che un giorno mi mancheranno) e in lontananza un paesino e una costruzione...sembra una chiesa, no? Non so, lo scopriremo cammin facendo! E infatti no, non è una chiesa ma un mulino a vento. I famosissimi mulino a vento del Portogallo, come ho fatto a non ricordarlo?? Il primo pezzo è piuttosto brullo: ci sono passerelle e poi incredibilmente, a sorpresa, delle passerelle. Poi si abbandonano le passerelle e si va in mezzo al niente, su una stradina e mi rendo conto di essere in mezzo agli orticoltivano anche mais ma soprattutto le patate, sempre siano lodate. Le patate ovvio! La zona non è molto trafficata, perciò in giro si trovano dei mucchietti di sassi: significa che sei sulla strada giusta, qualcuno è passato lì prima di te. Quando entro in un piccolo bosco mi viene quasi da piangere dalla gioia: camminare sulla terra è bellissimo! Dura poco questa gioia perché arrivo ad Apúlia, cittadina ridente di casette sull'oceano (si chiamano barracos), pescatori facoltosi e di macchine abbinate al condominio. E mulini a vento, c'è anche il cartello: i mulini di Apúlia; come ho potuto ignorarne l'esistenza finora? Io boh! E cominciamo con l'asfalto, ma soprattutto con un ponte che è stato costruito apposta per chi soffre di vertigini. Arrivo così ad Esposende, che tiene molto ai pellegrini e di questa cittadina mi ricorderò le sue strade addobbate a festa e i pellegrini che passano in mezzo. Supero questa cittadina e via, avanti verso Marinhas, la mia destinazione: è prestissimo quando arrivo, l'albergue è chiuso ma trovo subito compagnia: e chi si muove più da qua? Ciao ciao ragazzi, io sono arrivata a casa! Ma siccome la tappa era troppo breve, che fai? Non ti allunghi sull'oceano per vedere il mare? Che siccome non ne avevo visto abbastanza, eh! Mi siedo su una distesa di sassi e penso che nello zaino ho il costume e lo riporterò a casa senza neanche averlo indossato mezza volta. E mi parte un porco perché ok che camminare col fresco è meglio, però almeno un raggio di sole, dai! Sulla piazza antistante la spiaggia trovo una 'biblioteca della spiaggia" che si trovano un po' su tutta la cosa. Entro e rimango sorpresa dalla gentilezza della ragazza, scelgo un libro e siedo all'esterno. Due signori giocano a carte ed io mi sento improvvisamente in Sardegna quando i vecchietti davanti ad un cannonau giocano a briscola nel bar del paese. Rientro nell'albergue e vado per fare la doccia...ma zio cantante proprio dei gradini?? Ma voi avete idea di cosa significa fare i gradini dopo quasi 30 km di camminata? Stavo per buttarmi dalle scale piuttosto che farmi le scale ma alla fine mi sono convinta a farle. Ho fatto la spesa, avevo voglia di pomodori e legumi e ho diviso la mia cena col mio amico che, infingardo, alla prima distrazione pulisce il piatto. E il bello di questa giornata non posso dirvelo oggi: sono tante persone meravigliose e di loro preferisco parlarne al termine di questa passeggiata. Perché saranno loro che mi porterò a casa, saranno loro ad aver reso migliore e indimenticabile questo cammino.

2 commenti:

  1. your journey is a real journey, all your experiences with landscape, cats, kind humans , food, all-i love to read your blog! conrad

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