venerdì 28 febbraio 2020

La filosofia del salmone.

L'ultimo giorno e l'ultima notte a Lisbona. Domani alle 17:30 prenderò un volo e rientro in patria. Oggi ho deciso di iniziare la giornata al convento do Carmo: anche i turisti qua si svegliano tardi perciò ho trovato il convento praticamente vuoto. Mi piace venire qua, è come se la Bellezza non avesse bisogno di un tetto per essere tale. Poi ho preso un tram per Belem e con me lo hanno preso tutti quelli che nel frattempo si erano svegliti: presumo di non avere avuto un'idea originale ma a quel punto mi sono ricordata che fare il salmone procura delle enormi soddisfazioni. Quando mi sono accorta che nel tram per Belem avevo una vicinanza così stretta da poter sentire la ricrescita dei peli superflui della signora a fianco, sono scesa per andare alla LX Factory. È un angolo di mondo un po' fuori dal circuito turistico, una fabbrica in disuso dove pullulano street art, gente alternativa, cibo strano ma soprattutto c'è Vita. Per me quel posto è soprattutto la libreria Ler Devagar che significa "leggere lentamente". È un posto straordinario con tutti quei libri riposti negli scaffali altissimi, i muri ricoperti di pagine e parole, le scale per salire da un piano all'altro e quelle strane sculture appese come se quelle parole aspettassero i lettori per poter volare. Ho pranzato all'aperto, fra un graffito, un banano e un albero di limoni, e quando stavo per andare via sono arrivati tutti quelli che prima andavano a Belem: che strade prevedibili percorre la gente! Allora ho ripreso l'autobus e sono andata a vedere la torre sull'acqua ma anche qua sono andata controcorrente: mentre tutti andavano verso la torre o al monastero dei Jeronimos, io sono andata alla Pasteleria de Belem, sono entrata senza far fila, ho fatto merenda, andata in bagno, conversato amabilmente con la mia compagna di viaggio e quando sono uscita c'era una fila lunga fino al monastero. Ho sorriso di come le persone seguano un ritmo così uguale da ritrovarsi tutti insieme nello stesso posto a fare code infinite. Auguri gente, io vado a vedere la torre di Belem sotto la luce del tramonto. Mi sono goduta la luce calda seduta sui gradini e intorno c'erano solo quelli che percorrono strade inusuali, senza seguire le orme di nessuno. Bisognerebbe fare così anche nella vita: scegliere cose, persone e percorsi non ancora tracciati, cose non ordinarie (quindi stra-ordinarie!), solo così potremmo gustare in maniera piena questo meraviglioso piatto che la Vita ci offre. 

1 commento:

  1. Tudo vale a pena
    Se a alma não é pequena.
    Quem quere passar além do Bojador
    Tem que passar além da dor.
    Deus ao mar o perigo e o abismo deu,
    Mas nele é que espelhou o céu.

    Per te da Fernando Pessoa

    Lisbona vale sempre la pena. Vale la pena perché è una città unica e tradizionale ma al contempo così moderna ed evoluta.

    Grazie Sfiggy, mi hai fatto un grande regalo.

    Buon viaggio di ritorno a casa!!
    Un abbraccio da dolly

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